Scrivo perché mi piacciono le parole, il loro suono, la loro fisicità nella mia immaginazione – l’altro giorno ho ripensato a “battibaleno” per esempio, è una parola blu e lucente, allegramente chiassosa e ondulata… Mi piacciono le lettere, mi piacciono i caratteri in font diversi, mi piace il rumore delle dita che battono sulla tastiera. Scrivo perché mi piace la pagina con quei segni nero su bianco, fitti fitti, come se fossi una ricamatrice. Mi piace trovare la parola giusta per l’emozione giusta, che richiami l’immagine giusta, nella lingua giusta. Mi piacciono le lingue perché ognuna ha espressioni uniche per descrivere uno stato d’animo particolare, trasmettere il microcosmo di ogni cultura in un suono – per non parlare delle parolacce, quelle che proprio riempiono la bocca. Il Francese é la lingua perfetta per litigare, l’Inglese per comunicare in modo diretto, il Tedesco per pensare, lo Spagnolo per divertirsi, l’Italiano… non sono mai riuscita a farmene un’idea, visto che per me é aprire la bocca e dar fiato e non riesco a sentirne il suono, se non parola per parola. Mi piace metterle insieme le parole, creare un insieme armonico di suoni, immagini e significato, unico nella propria combinazione per esprimere esattamente quello che nel pensiero è un nanosecondo di chiarezza. Scrivo perché mi dà più soddisfazione del teatro, mi posso vedere, davanti ai miei stessi occhi, in una frase. E poi mi trovo più brava come parolaia che come attrice. E se mi rileggo e mi piaccio poco posso correggermi. Posso tornare su una stessa frase, racconto, post, sfumatura infinite volte – in teatro potevo solo correggere la performance seguente e m’infastidiva la sensazione di lasciare in giro, nell’aria, manifestazioni deludenti di me stessa. Scrivo perché correggermi mi insegna e mi dà soddisfazione di per sé, come dev’essere per uno che ama camminare l’avanzare su un sentiero. Scrivo perché é un atto creativo materiale, verificabile e soddisfacente. Essere soddisfatta di uno scritto mai totalmente, ma contenta sí, soprattutto magari di certi passaggi, di certe chicche, di certe espressioni perfettamente corrispondenti al pensiero, al sentimento – e nuove, mie. Scrivo perché, dopo le mie figlie, mi sembra sia la parte migliore di me. E scrivo perché più lo faccio, meglio divento. Scrivo perché anche se non sarei mai stata una grande attrice sarei un’ottima teatrante ed il blog é oggi il palcoscenico che mi sono scovata – virtuale nella forma, ma reale nella sostanza, perché lo scambio di energia c’é, ed il potenziale pure. Scrivo perché riesco meglio a portare rispetto alle parole di quando parlo, perché a volte mi lascio trasportare dall’impeto e finisce che urlo. Per iscritto al peggio posso scrivere con le maiuscole ed un sacco di punti esclamativi! Scrivo perché comunque se non comunico scoppio, e più m’interessa un argomento, più rischio l’implosione – o la lite. Scrivo per capire, per verbalizzare, per poter guardare quello che ho dentro o che c’è fuori e capirci qualcosa. Scrivo perché almeno riesco a dire tutto, senza perdere il filo, senza interruzioni. Scrivo perché, dopo, quel pensiero scritto resta, é comunicabile, propagabile, scrutinabile, confrontabile, perfettibile. Scrivo perché mi piace la compagnia delle parole. Scrivo perché mi si risponda con altre parole ed altri pensieri. Scrivo per inciampare. Scrivo perché mi diverte, perché mi serve. Scrivo, perchè da quando ho cominciato a farlo online mi ha dato modo di conoscere persone interessanti, stringere amicizie con radici nel cielo, ritrovare amici lontani nel luogo e nel tempo. Scrivo perchè sono talmente fortunata, da avere più amici e conoscenti con i quali ho voglia di comunicare, di quanti ne riesca a frequentare. Scrivo perchè ogni parola è un potenziale legame, di quelli che avvicinano, ma non incatenano. Scrivo, perchè affidare le parole a queste pagine è come fare quel gioco che stimola la fiducia, quello di lasciarsi andare all’indietro, ad occhi chiusi, tra le braccia di chi sai (per decisione più che per conoscenza) che non ti lascerà cadere a terra. Scrivo perché in questo momento mi sembra il modo più efficace che io abbia a disposizione per dare forma alla mia energia, perché non resti solo mia. Scrivo per condividere. Scrivo perché voglio leggere, e spero che se inizio io, qualcuno si sentirà giustificato, spronato, incoraggiato a farlo anche lui. Scrivo, perché se io metto a disposizione le mie parole, qualcuno forse mi renderà le sue.
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