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Posts Tagged ‘Libia’


La primavera Araba, l’indignazione in Spagna, l’insoddisfazione in Italia: guardacaso ora che la crisi economica globale dura da qualche anno, la gente scende nelle piazze e protesta. Protesta contro regimi islamisti , militari, governi democratici (o pseudo) di sinistra e di destra. Protesta perchè il mondo non cresce, perchè il futuro non è una prospettiva, ma una preoccupazione. Protestano i giovani, non più imboniti dal benessere, informati dalle nuove tecnologie, protestano i loro genitori, stanchi di un minimo risultato dopo una vita di lavoro, coscienti di essere la prima generazione a lasciare ai figli un mondo peggiore di quello che hanno trovato. Quello che ha fallito non sono solo i singoli governi, ma il sistema economico che da decenni domina al di sopra di tutto: oltre le decisioni nazionali, sia per chi sceglie di seguirlo e nutrirlo, sia per chi prova ad oltrepassarlo, ma viene limitato nella propria possibilità d’azione. Un sistema nel quale i dittatori dalla propria parte fanno bene a qualcuno (un dittatore tu, un dittatore io…), gli indici di misura di benessere di una nazione sono esclusivamente economici, senza tenere in conto gli equilibri tra consumo, eccessi, scarti, consumo del territorio, diritti dei lavoratori – sembra che solo i CEO abbiano diritti, quando si parla di liquidazioni milionarie di chi fa anche magari peggiorare la condizione di una multinazionale, mentre milioni di Cinesi si logorano per noccioline -, salute (animali all’ingrasso da antibiotici che finiscono nelle nostre padelle e pance), lungimiranza… Il soldo oggi farà il soldo domani: il giorno in cui i soldi si riprodurranno per osmosi festeggerò anch’io, nel frattempo siamo noi a doverli produrre, in modo intelligente e continuativo, perchè il divario tra le condizioni di vita nelle varie regioni del mondo è testimonianza di per sè di un sistema sbagliato, tanto quanto i nuovi poveri nei paesi più ricchi e distruzione del pianeta stesso che ci ospita. Siamo accecati, e quando uno spiraglio si fa strada ci sentiamo comunque impotenti.

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Ma non deve essere sempre così: la presa di coscienza, le azioni personali, quotidiane, le scelte negli acquisti, l’educazione, lo stile di vita, il voto, hanno un impatto. Non si può nemmeno pretendere che da un giorno all’altro tutto cambi, probabilmente una “dittatura verde” sarebbe altrettanto nefasta (anche se io… ;-)): il mondo nuovo bisogna costruirlo mattone per mattone, ma non si può stare a guardare mentre qualcuno lo fa, se sono pochi ci sarà sempre qualcun altro che lo distrugge facilmente. Se invece il messaggio passa parola ed ognuno cambia qualcosa nella propria vita, dal differenziare la spazzatura al cambiare quotidiano che compra o telegiornale che ascolta, dal prestare un certo libro al comprare una macchina, piuttosto che andare in bici o sui mezzi pubblici, dal farsi l’orto al comprare dal contadino o con più attenzione ai produttori di ciò che si porta a casa, dalla scelta di quale nuovo business intraprenderre, viaggio da fare e come farlo. La scelta fondamentale è come svegliarsi la mattina e quanto essere partecipi della propria vita e del proprio futuro. Qui cerchiamo di raccogliere spunti e scambiare idee, contribuite se potete. Buona domenica ed in bocca al lupo a tutti X

PS: la vignetta mi è intenzionalmente sfuggita 😉 Ma in fondo è un simbolo di per sè…

PPS: e… francamente… la foto del bambino in Siria mi spacca il cuore…

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Vi chiederete: “Ma cosa succede? Si é già stufata? Non scrive più? Tutto quello che aveva da dire si è già esaurito…?” Mah, è che da qualche giorno sono un po’ esaurita io: prima a causa di eccessiva bisboccia durante i giorni di festa 🙂 poi per colpa di menate famigliari che richiederebbero un senso dell’organizzazione più spiccato del mio, e invece mi sono arrivate addosso proprio durante i giorni in cui ero ancora in stato post-comatoso – come a dire: hai fatto festa, bella? Ecco il conto! E insomma, mentre io giravo come una trottola tra tortuosi valichi fioriti per raggiungere ospedali che manco La Montagna Incantata, pediatri, farmacie, supermercati – per non dire degli inutili vagabondaggi da una stanza all’altra cercando (vanamente ed anche un po’ comicamente) di rendere presentabile la casa al suocero, raccogliendo bicchieri, caramelle mezze ciucciate, calzini vedovi, giacche, giacchette, giacchettine, scarpe, scarpe, scarpe, giocattoli, pennarelli immancabilmente senza tappi… insomma, mentre io mi sollazzavo in queste attività “minori”, la settimana scorsa ha visto passare nientepopo’dimenoche:

  • La Giornata della Terra (non particolarmente pubblicizzata, forse l’ambientalismo non tira già più o la Terra qualcuno l’ha già salvata, a nostra insaputa…)

Riduci Riusa Ricicla Reintegra Ristabilisci - clicca sulla foto per leggere l'articolo su giann.net

  • Il 25° anniversario dall’incidente di Tchernobyl (anche qui, sentito niente voi? Io un gran poco, strano eh? ;-P)

La citta abbandonata di Pripyat - clicca sulla foto per accedere all'articolo su Panorama.it

  • L’Italia che bombarda ufficialmente la Libia (che dire… anche adesso che vorrei e potrei dire qualcosa, non so nemmeno che pensare, figuriamoci scrivere)

C'è davvero bisogno che commenti...?!

  • Il Matrimonio di William e Kate (e questo di sicuro NON è passato inosservato)

Beh, ogni ragazza ama le favole ed io spero che una coppia giovane, innamorata e, tutto sommato, coi piedi abbastanza per terra, possa fare per il mondo più di quanto la madre di lui non sia riuscita ad ottenere - e che in ogni caso ha cambiato l'essenza di ciò che la gente chiede ad una famiglia reale, o comunque al potere, portando i diritti civili in primo piano, come mai prima

  • Il Primo Maggio (ed anche questo è stato festeggiato a dovere)

Insomma, nonostante tutti questi avvenimenti, per me i punti cardine della settimana sono stati:

  • Marilù che é ormai in grado di rimanere senza pannolone anche durante lunghi tragitti in macchina
  • Il Carrefour di Cunettone che ha cominciato a vendere la pasta della pizza fresca da stendere e infornare
  • Il commento finamai crudele di mia madre, ospedalizzata ed intubata, sull’inguardabile ed imperdonabile vestito giallo canarino della Regina Elisabetta (ma pensateci, avrebbe veramente potuto essere un altro colore? Mai)
  • Le storie da inventarmi per somministrare a Marilù una serie di medicine, che ora che ho finito con la dose del mattino siamo già pronti per quella serale
  • La gaffe fatta con Amélie alla quale, facendo le coccole serali, ho fato la cazzata di dire “Vero che quando sarai una ragazza non sarai come tutte le altre che odiano le madri?” Non chiedetemi da dove mi sia uscita una boiata del genere, invoco il gene del rincoglionimento materno, fattostà che é scoppiata a piangere urlando “Non dirmi MAI che io non ti amerò piùùùùùùùùù!!!!” … panico… mi ci é voluta mezz’ora per calmarla!!
  • Mio suocero che ha svuotato la mia macchina dagli strati di detriti resuidui da tutto l’inverno e per pura pietà si é anche messo a lavarla. Prima venne la vergogna, poi fu sollievo e gratitudine.

Insomma, c’ho avuto il mio bel da fare, le mie pietre miliari personali, mica sempre posso essere pregna di spirito critico e di pensieri stimolanti ed illuminanti, o no? Comunque chiedo venia… Vabbè, inizia una nuova settimana, anche questa bella carica, visti i malanni di cui sopra ancora in corso ed un sacco di impegni che vorrei si incastrassero ed invece hanno la maledetta tendenza a sovrapporsi… Il quotidiano prende il sopravvento ed il cervello frigge: secondo me é una congiura, qualcuno vuole far tacere anche questa voce! Già, é s.i.c.u.r.a.m.e.n.t.e. così, quindi non fatemi mancare il vostro supporto, proprio adesso!!! Vi abbraccio XXX

PS: in questi giorni, però, ho aggiornato Il Bollettino delle Buone Notizie, non dimenticatevi da dare un’occhiata.

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Egitto, Libia, Tunisia, Yemen… Non sono un’esperta, non ho opinioni, solo sensazioni, come immagino la maggior parte di voi. Penso che il mondo sia ad una svolta epocale, che in queste settimane si stia definendo il profilo di un mondo nuovo. A mio parere le strade che si aprono sono tre: la speranza e’ che a ribellarsi in questo momento sia quel mondo arabo – anche femminile – che desidera l’apertura, la democrazia, il dialogo, il progresso – e che questa ribellione si concluda con l’affermazione di questa ambizione. I timori putroppo sono due: che il fondamentalismo islamico trovi uno spazio da occupare o statalmente (cfr. Iran) o grazie ad un vuoto di stato, che permetta l’infiltrazione del terrorismo piu’ populista ed organizzato (cfr. Al Qaeda). I messaggi che trapelano attraverso i social network ci potrebbero far ben sperare, ma, proprio perche’ ci arrivano da chi e’ piu’ propenso alla comunicazione ‘moderna’, potrebbero essere illusori e rappresentativi di una minoranza, che non e’ detto sia quella che riuscira’ a determinare il futuro dei paesi oggi in bilico tra liberta’ e militarismo. Storicamente le rivoluzioni nella regione sono servite per passare dal male al peggio, ma forse proprio per questo quando e’ troppo e’ troppo. In questo senso sarebbe incoraggiante una simile rivoluzione proprio in Iran, il cui governo sta gia’ prontamente testando l’atteggiamento egiziano post Mubarak con le proprie navi nel canale di Suez. Certo e’ che i dittatori di uno o dell’altro paese hanno sempre fatto comodo ai nostri governanti occidentali, interessati piu’ che altro ad accordi favorevoli in fatto di petrolio, investimenti e affari locali. Se si fosse guardato con piu’ attenzione all’avanzamento dei diritti civili, se si fosse agito con piu’ fermezza a livello della comunita’ internazionale, se invece di riempirsi la bocca di slogan come “Aiutiamoli a casa loro” lo si fosse veramente fatto, oggi di sicuro le condizioni di vita nella regione sarebbero migliori e non si dovrebbero temere rivoluzioni sanguinose e invasioni del nostro territorio da parte di disperati in cerca di salvezza, di una vita che non sia solo sofferenza. O forse sarebbe stato ingiusto interferire? Sarebbe stato peggio? Spesso gli integralisti gia’ ci accusano di voler imporre il modus vivendi occidentale. Ma sono, appunto, integralisti. Se la pace e la giustizia fossero veramente state le nostre motivazioni, sarebbe stato meglio per le popolazioni arabe (spesso piu’ meritevoli di quanto lo siano i loro governanti, come succede anche altrove) e piu’ conveniente per noi. Io credo che la rettezza paghi, forse non immediatamente, ma a lungo termine di sicuro. Mi piacerebbe molto che stavolta mi diceste davvero la vostra sulla questione. Quale mondo ci sara’ domani? Un nord Africa che possa contribuire a nuovi paesaggi democratici nella regione ed al progresso civile globale, o un esteso fronte ostile, che sia aggressivo o sempre piu’ distaccato dal resto del mondo?

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