Ognuno ha una teoria su cosa ci sia dietro questa crisi (italiana e globale) e quale sarebbe la strategia migliore per sconfiggerla. Ci sono i complottisti, alla Paolo Barnard (leggere QUI), che pensano che l’Italia stia affondando, perchè L’Europa ha deciso di schiavizzare il sud di se stessa, invece di continuare a produrre in paesi poveri, ma lontani. Quindi ci mandano a gambe all’aria, per prestarci dei soldi, che dovremo rendere con interessi da usura. Altri pensano che non ci sia via d’uscita, che l’Euro abbia fallito e che la crisi italiana sia l’equivalente del grido “Il re è nudo”. C’è anche chi dice che Monti faccia parte della stessa organizzazione pseudo-massonica (da quanto ho capito) di Prodi – anche loro uniti per affossare l’Italia, ma mi sono persa il link. Chi ha questa teoria ha annunciato l’arrivo di Monti già da qualche giorno, ma sinceramente è una profezia che avrei potuto fare anch’io – io lo speravo, perchè mi sembrava la cosa più di buon senso, tutto qui. Ma perchè, mi chiedono alcuni amici di formazione certo più a destra di me, anche se non berlusconiani (o non più :-P), Mario Monti è diventato un’icona della sinistra? Un po’ come Montanelli? Intanto bisogna distinguere la sinistra dentro i palazzi ed il popolo della sinistra. E’ semplice: Monti e Montanelli sono due figure di garanzia, due uomini rispettabili, con una solida storia alle spalle. Sicuramente, in parte, anche perchè non hanno mai dimostrato simpatia per la destra berlusconiana. E non è un dettaglio: non è una destra, è un’accozzaglia di ominicchi interessati. Personalmente, però, conosco Monti anche perchè ho vissuto e lavorato dieci anni a Bruxelles e lui è stato un Commissario Europeo molto apprezzato da tutti. Quindi: con Monti a parer mio Napolitano ha fatto la scelta migliore. Ed è stato geniale nel nominarlo Senatore a vita subito: il messaggio è arrivato chiaro ai mercati, senza ulteriori attese delle promesse dimissioni di un uomo con la credibilità di una gazza ladra. Monti è oggi l’unica figura che potrebbe essere capace di richiamare all’ordine un parlamento allo sbando, di far digerire, grazie alla propria autorevolezza, decisioni difficili ed impopolari. Ora spero veramente che i nostri parlamentari si siano presi una bella doccia fredda, che abbiano capito che non si può giocare a fare il deputato, che è ora di lavorare sul serio e soprattutto lasciar lavorare chi lo sa fare davvero, senza personalismi. Spero che ci sia tempo per fare le riforme più urgenti e che esse includano un sostanziale taglio ai numeri ed ai costi della casta ed un cambiamento della legge elettorale: solo così la politica può ritrovare la serietà ed il coraggio che ha perduto da tempo. Sembrava convenisse ai palazzi che l’Italiano si fosse disaffezionato, che li lasciasse fare, ma abbiamo visto che non è così. I politici non possono usare il Parlamento a mo’ di ufficio di collocamento, ed in effetti tenere in ostaggio un paese come il nostro, alla lunga non conviene a nessuno. Spero anche che gli Italiani continuino nel cammino intrapreso ormai dall’anno scorso, verso una maggior consapevolezza della cosa pubblica, ma anche della propria capacità privata, che può e deve essere utile alla comunità. Spero che sia finita un’epoca e con essa un modo di fare politca, facendo altro. Alfano è il delfino di Berlusconi e purtroppo su molte cose la pensa sicuramente come lui: spero perlomeno che si liberi di certe vecchie carampane e che la destra si arricchisca di giovani, che ci sia un vero ricambio e che torni ad essere una destra politica. Al contempo se la destra candida Alfano, anche la sinistra deve presentare qualcuno di più giovane e nuovo rispetto a Bersani, e questo favorirebbe la corrente “della Leopolda”, con i giovani e meno giovani che ho spesso affermato di apprezzare (Renzi, Civati, Chiamparino, etc.). Quindi mi auguro un governo pro-tempore che abbia i tempi necessari alle primarie e mi auguro di non dover mai più (mai più, mai più, mai più!!) vedere che le fila del mio paese sono tirate dai Dell’Utri e dalle Santanchè. Infine mi dico: forse è un bene che siamo caduti COSI’ in basso, forse era l’unico modo di capire che con i destini di un paese non si scherza, forse è stato necessario per smascherare la pochezza degli ultimi 20 anni. Forse tra 15 saremo un paese di nuovo giovane, vivace, che ha saputo ritrovare il contatto con la realtà e con il proprio presente, che ha ritrovato il gusto di guardare al futuro, pensando di aver contribuito a forgiarlo. L’Italia è vecchia e morente da troppo tempo. Bisognava celebrare il funerale, come mi diceva il mio maestro di teatro già 20 anni fa. Un piccolo cambio di rotta non era possibile e non sarebbe bastato. Ora che abbiamo il c*** veramente per terra, siamo costretti a prendere le cose sul serio – oddio, ci sarà sempre il furbetto che…, ma credo che ora saremo decisamente più sul chi va là e molto meno tolleranti verso la peggiocrazia, la cultura della scorciatoia. Forse, mi dico, tra 15 anni le mie figlie vivranno in un paese che cresce, che ispira, che offre possibilità. Forse tra 15 anni saremo come la Turchia oggi. Ma vi rendete conto di dove sono state buttate le nostre speranze?? Sembra una battuta, ma in relatà lo scorso anno la Turchia è cresciuta più della Cina (!) – noi che abbiamo un paese comunque più evoluto e sviluppato, abbiamo molto lavoro davanti, ma possiamo veramente sperare in un risultato che includa una crescita, una creatività, un’imprenditorialità, sane e stimolanti. Per il come, sentiamoci più avanti! 😉
PS: l’alba siamo noi XXX
Sotto il profilo della crescita la Turchia è un buon esempio. Per il resto spero che i mie due figli crescano in un paese che non sia la Turchia o come la Turchia, con il massimo rispetto per quel Paese e le sue tradizioni, sia ben inteso.
Il governo Berlusconi, fatto salvo qualche ministro (Meloni e Maroni) ha effettivamente lavorato male e disatteso le attese del proprio elettorato; e le congiunture sfavorevoli possono costituire solo una parziale giustificazione ma non un alibi auto-assolutorio. Fatta questa premessa mi spiace dovere sempre rimarcare la differenza tra destra e sinistra, almeno secondo gli schemi attuali per quel che possano valere o per come io interpreto lo scontro politico. Serema mi sentirai criticare anche aspramente rappresentanti della sinistra ma non li definirò mai “accozzaglia di ominicchi” innanzitutto per il rispetto che ho delle persone che, in buona fede e credendo in loro, attribuiscono loro il voto.
La situazione politica si è incancrenita perché ritengo esista una patologia cronica dell’era del Berlusconismo affermatesi sin dall’inizio. L’inizio, appunto, quando la sinistra salvata da mani pulite gongolava il raggiungimento del potere anche politico dopo quello culturale, sindacale ed in parte anche economico. E Berlusconi quale colpa grave ebbe? Qualle di sfilare la sedia di palazzo Chigi sotto il fondo schiena di Achille Occhetto. Da quel momento ho assistito ad una battaglia senza quartiere. E tu che sei persona intelligente non può darmi atto di ciò. Ad Andreotti hanno attribuito tutto tranne che le guerre puniche (citazione da “il Divo”); a Berlusconi anche quelle! E guarda che non è un piagnisteo. Come ho avuto modo di scriverti su fcb stanno preparando il medesimo trattamento a Renzi, che di destra non è di certo ed anzi è diventato un punto di riferimento per i più giovani simpatizzanti della sinistra moderata italiana.
Tornando alla questione degli uomini ricordo che nel 94 aderirono a Forza Italia persone come Pera, Vertone, Urbani, Adornato, Guidi che definirli ominicchi mi sembra quanto meno scortese o ingeneroso. Poi hai ragione tu: il PDL è diventato la Santanché. Ma cosa credi che nella sinistra siano tutti degli accademici e persone prive di interessi? Quella frase “allora abbiamo una banca” non ti fa venire qualche sospetto circa la moralità della sinistra italiana e le connivenze tra politici ed imprenditori? E la privatizzazione Telecom? E l’acquisto e poi cessione di Infostrada durante il primo governo Prodi. E il considerare “normale” l’essere intereccettati (frase della Serracchiani)? Permettimi: che dovessero arrivare le dimissioni di Berlusconi lo auspicavo anche io da destra. Il problema è che passeremo dalla padella alla brace,come si diceva un tempo. Passiamoci anche in questa brace anche perché ho l’idea che durerà molto poco come nel 2006. O chi sa, magari potrebbe durare 5 anni come nel 1996……Si, ma durò grazie a quelli che oggi chiameremmo “i vari Scilipoti”, soltanto che all’epeca non ricordo dita puntate e satira agguerrita contro i vari Mastella che con l’operazione CDR-UDR-Udeur mandarono a Palazzo Chigi uno degli ultimi allievi della scuola politica moscovita.
Fabio, ovviamente l’esempio della Turchia in crescita deve essere preso per quello che è, senza stravolgerlo – non fosse altro se non perchè l’anno scorso quasi tutti i paesi del mondo sono cresciuti più di noi, Zimbabwe e Haiti a parte!! Quindi la Turchia da questo punto di vista non la vediamo nemmeno col binocolo. Per il resto ho detto che paritamo da basi ben più solide, e specifico sia in quanto a sviluppo, che a diritti, anche se mi sembrerebbe un’ovvietà. Dei governi Berlusconi (tutti) posso solo parlare male, anzi, il peggio non lo dico nemmeno: ripeto che non li considero dei politici, degli uomini di stato. Il migliore (che mi citi tu, e che drammaticamente lo è veramente), vuole la secessione Italia-Padania, ti dirò che mi basta. Il 99.9% dei berlusconiani (quelli che lo sono ancora oggi) sono una corte abbagliata o interessata: i primi sono stati fregati ancora più di noi, traditi da un leader nel quale avevano creduto, che invece si è creato un seguito di saltimbanchi (i secondi) che ha minuziosamente preso in giro i primi ed il paese tutto. Mi spiace se trovi le mie parole troppo forti, ma è esattamente quello che penso. il più incaz*** dovresti essere tu: ti hanno rubato una destra. Adesso vi conviene rifondarla ex-novo e guardare bene in faccia ci ci entra, rendervi bene conto degli errori passati per non ripeterli, perchè se stiamo qui a minimizzare non abbiamo capito un’emerita cippa. Il tutto sempre, comunque, chiaramente, secondo me (in my humble opinion :-)). La sinistra non è stata all’altezza, non ha avuto abbastanza coesione verso un pericolo riconosciuto da tutti, ma che ognuno voleva affrontare diversamente. Ho già detto che se avessi sentito ancora Bersani chiedere le dimissioni avrei dovuto prendere un antiemetico, alla Bloch, ma l’errore fondamentale della sinistra è stato quello di focalizzarsi su una verità: Berlusconi è il peggior pericolo che possa capitare al nostro paese e lasciarlo pascolare liberamente è suicida. Hanno sbagliato strategia, comunicazione, persone per comunicare i propri programmi, si sono forse addirittura seduti, abituati, arresi. La sinistra io la vorrei cambiare, e lo sai, quanto e più della destra, ma se loro sono stati incapaci (ed è grave abbastanza per una classe politica dirigente), Berlusconi e di suoi ci hanno messo il dolo. Hanno tenuto strettamente sott’occhio solo gli affari propri, pensando che tanto il paese andasse avanti da solo, come sempre, mafioso più, mafioso meno, immigrato più, immigrato meno, professore più, professore meno, operaio più operaio meno. Invece hanno abusato al peggio di un sistema economico, che ha dato il peggio di sè. Forse ci toccherà un giorno ringraziare Berlusconi, per aver smascherato le debolezze del sistema, avendole abbracciate tutte, una ad una. Forse ora si può partire in modo più serio, equilibrato, impegnato, lungimirante.
Insomma, che padella, ma quale brace?! A far terra bruciata intorno al paese è stato Berlusconi, con i suoi alleati. Punto. La sinistra non è riuscita a fare in modo di evitare che lui facesse i propri porci comodi, assodato, ma poi quelli li ha fatti lui, con le proprie mani. Oggi la nostra speranza nel governo Monti dimostra che la politica ha fallito, che tra elettori ed eletti non siamo stati in grado di esprimere una classe dirigente capace: ci vuole un tecnico, ci vuole uno che ci dica cosa fare. Spero che, eletti ed elettori, prenderemo l’occasione per un esame di coscienza spietato. Bisogna passare alla consapevolezza, alla partecipazione, ma se siamo ancora impegnati a difendere il passato berlusconiano, vuol dire che non abbiamo imparato la lezione. Colpo di spugna. E ricordiamoci che, se stiamo commettendo atti illeciti, è normale che la magistratura indaghi e ci intercetti: sì, recuperiamo il senso di cosa è normale. L’intrallazzo illegale o al limite delle regole c’è, ma da qui a considerarla la normalità ce ne vuole… appunto, ci vuole Berlusconi e la sotto-cultura che ha diffuso.
Lascio un articolo di oggi di quel famoso giornale comunista. http://www.economist.com/node/21538161
E sempre per la serie, non facciamo finta che non si sapesse – The Economist 2001-2011: http://www.corriere.it/gallery/politica/11-2011/economist/1/the-economist-copertine-berlusconi_3f3e9294-0bef-11e1-a5e8-cd9b2a0894cc.shtml#2