Purtroppo non ho ancora trovato il modo di rispondere ai commenti dall’i-pad, quindi public un quick-press. I post Tsunami Umano e L’Amore ai Tempi della Sopravvivenza hanno scatenato un gran bel dibattito. E’ difficile per me rispondere con dati specifici alle domande di Arthemysia, perche’ dovrei andare a rivedere ogni articolo, documentario, studio, che negli anni ho avuto modo di leggere, seguire, e che mi ha portato a credere al fatto che una rivoluzione verde sia possibile. Anche le persone che ho incontrato e ritenuto assolutamente credibili, impegnate e preparate hanno dato consistenza a questo mio pensiero. Incoraggiando le persone ad un’attitudine costruttiva in questo senso e non disfattista, mettendo la classica pulce nell’orecchio, che spero invogli altri ad informarsi, non credo di voler inculcare nulla a nessuno. Vorrei stimolare la discussione e ricevere piu’ commenti come l’ultimo di Arthemysia, con suggerimenti pratici. Penso anche che non basti arrabattarsi a frigate quel poco che c’e’ di “verde” sul mercato: in ogni supermercato che visito chiedo maggior attenzione per i prodotti a basso impatto: in altri paesi sono ampiamente disponibili, il che dimostra una carenza di attenzione e volonta’ sul nostro mercato. Non mi preoccupa il fatto che i produttori di nuove tecnologie guadagnino, anzi! Il guadagno e’ fondamentale e sano! Io credo che rinnovando l’offerta ed i prodotti si stimoli la competitivita’ e si possa uscire dal monopolio che nei decenni si e’ consolidato nelle mani dei paesi proprietari dell materie prime e che troppo spesso tengono in scacco I governi mondiali, per non parlare delle corporazioni che altrettanto sfruttano la dipendenza da queste materie prime. Gia’ oggi i produttori di nuove tecnologie come il fotovoltaico e l’eolico sono variamente sparsi sul territorio mondiale e l’Italia e’, per una volta, uno dei paesi leader e con le capacita’ intellettuali e tecnologiche per queste produzioni – e’ la nostra politica svogliata e burocraticamente lenta a rallentare lo sviluppo di questo mercato. Nuova direzione, nuove sinergie, decentralizzazione, smart grids, tutto questo fa parte di un rinnovo per il quale siamo gia’ pronti oggi, e’ la volonta’ a mancare, forse la visione, la convinzione che tutto cio’ non sia solo necessario, ma anche benefico. Sono d’accordo con Vico che le grandi centrali idroelettriche e dighe siano obsolete e pericolose, credo infatti che ci vogliano una molteplicita’ di piccolo interventi, cfr. le 13 mini centrali idroelettriche sull’Arno previste dal Sindaco di Firenze. Solo decentralizzare la produzione dell tecnologie e della produzione puo’ efficacemente toglierci dall’empasse energetico attuale. Penso infine che sarebbe sano e necessario rivedere la nostra cattiva abitudine allo spreco e all’ossessione al consumo, ma non credo, e non sono la sola, che per rinnovare i tipi di energie impiegate, si deb necessariamente rinunciare ad uno stile di vita moderno. Anzi. Auspico quindi un progresso piu’ profondamente democratico, fatto di efficacia e non di molle comodita’. Penso che sia il dovere di chi ritiene questa radicale, ma non violenta, rivoluzione necessaria e possibile stimolare il confronto con chi e’ assuefatto all’idea che quello di oggi sia il migliore, soprattutto perche’ unico, mondo possibile. Proprio la storia ci insegna che le epoche e gli equilibri mondiali cambiano: forse oggi siamo all’inizio di una nuova era, piu’ in accordo con le necessita’, ma anche le capacita’ attuali.
Comment ai commenti – e grazie, avanti cosi’
marzo 18, 2011 di serenainthesky
Pubblicato su opinions | 15 commenti
15 Risposte
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A te il grigio proprio non piace vero?
Tra costruttivismo e disfattismo non ci può essere semplicemente una sana voglia di realismo? Una critica disillusione di chi vorrebbe esser certo che non gli si stia menado il can per l’aia ancora una volta?
Desiderare un discorso scientifico veritiero e basato su fatti, numeri, calcolo di cause ed effetti prima di prendere una decisione politica è disfattismo?
Dal mio punto di vista è semplicemente prudenza e desiderio di chiarezza, di verità, per quanto questa parola possa dire nel concreto.
Chi non si butta al galoppo è il disfattista, rompicoglioni, assuefatto al mondo, gli spin doctor che ci riempiono di mirabolanti promesse, di cui forse un decimino può essere mantenuta (e Obama è una bella lezione in merito) invece sono i fighi della situazione. Certo, quando contano solo le parole e le buone intenzioni è sicuramente così.
A volte però i fatti si rivelano diversi dalle premesse iniziali, e allora giù tutti a prendersela con qualcuno a caso.
Poi scusa, il guadagno è positivo o no? O lo è a seconda di quanto ti sta simpatico chi guadagna?
I petrolieri brutti e cattivi sono delle merde perchè uccidono il delta del Niger, ma il cellulare e compagnia bella ci piacciono tanto, ed allora facciamo finta di non sapere che l’Africa è saccheggiata di tutto e non solo di petrolio.
Il petrolio è monopolizzato da poche compagnie, ok, è vero. Chi mi dice che ciò non possa accadere anche riguardo alle nuove tecnologie?
Perchè i grandi fondi finanziari dovrebbero tenercisi alla larga, visto che saranno il business del futuro?
Le mie osservazioni non sottendono una negazione del bisogno di cambiare, o almeno correggere, la rotta che abbiamo ora. Non contesto i tuoi valori ed i tuoi pensieri: contesto il modo che hai di esporli, che mi ricorda tanto quello di una spin doctor navigato. Il fatto che la politica si giochi in buona parte sulla comunicazione NON è un vantaggio per la democrazia, nè tantomeno per lo sviluppo di un senso critico che ne costituisce il nerbo.
Perchè tu puoi esigere spiegazioni dettagliate dai tuoi politici locali e ti consideri responsabile, mentre io che lo faccio con te (e lo faccio solo perchè scrivi in uno spazio pubblico con il dichiarato intento di informare) sono bollata come disfattista?
E come misuri ciò che è realmente consumismo, da ciò che realmente è necessario? In base ad opinioni personali? Perchè se la risposta è si, te ne dò subito una anch’io di opinione personale: ad una mamma, se non ho capito male per ora casalinga non credo sia necessario un I-Pad.
Echo, ho trovato come rispondere! Giusto x dire che l’i-pad non e’ certo una necessita’, come non lo e’ il blog, ma e’ un obiettivo Che mi soon data, perche’ la caalinga la faccio molto male, anche se il ruolo di mamma invece mi si addice. Ed una mamma interessata, attiva, con passioni, desideri e mete e’, a mio avviso, un bonus per I figli. E’ anche e soprattutto x loro che continuo a credere in un mondo migliore, ma non necessariamente xche’ creda nelle favole, ma perche’ I percorsi Che nella vita ho avuto la fortuna di intraprendere mi hanno portato a credere Che sia possibile. Io credo Che i dati per provare questo gia’ ci siano, ma interessa a pochi diffonderli: e’ difficile Che chi gia’ sta al potere abbia voglia di sovvertire l’ordine stabilito. Certo Che un vero e serio dialogo, confronto sarebbe assolutamente necessario, ma perche’ avvenga bisogna continuare a chiederlo con forza e la forza sta nell’informazione anche dell’individuo, che con maggior consapevolezza piu’ difficilmente subisce imposizioni fraudolente. Proprio questa maggior consapevolezza dell’individuo renderebbe meno facile un nuovo assetto di potere Che non favorisse il bene comune. Poi e’ chiaro Che regole di trasparenza e controllo dovrebbero essere implementate e soprattutto rispettate, ma e’ piu’ facile Che avvengano all’interno di un sistema nuovo, piuttosto Che in quello attuale. Per incoraggiare questo cambiamento faccio come te: quello Che posso: a casa, nel mio paese attraverso l’associazione locale, sul blog, usando lo strumento Che sento piu’ mio, non per averlo studiato o messo in pratica da consumata professionista, ma per inclinazione naturale. Per questo e’ importante x me il blog, per continuare a comunicare ed a confrontarmi, nel modo piu’ costruttivo possibile. Quello Che mi lascia un po’ sorpresa nei tuoi commenti – Che regolarmente pubblico, non sfuggo, Ed ai quali rispondo nel modo piu’ puntuale possibile – e’ il tono aggressivo e quasi astioso, mentre non ho ancora capito qual’e’ la tua proposta. Io ho scelto di credere in un riassetto delle energie: rinnovabili e decentralizzate, e per questo sono pronta ad espormi, attraverso il blog ed in questi giorni grazie all’i-pad, per contribuire ad un dialogo Che permetta un giorno alle mie figlie di dire che questo glie l’ho insegnato un po’ anch’io. E poi la apple e’ uno dei simboli ormai storici della lotta ai monopoli ed all’establishment, sostenerla e’ quasi un dovere 🙂
Di nuovo mi trovo d’accordo con Arthemysia (anche se voglio tanto bene alla Signora Indescai che trovo meravigliosamente meravigliosa) e giusto un’oretta fa chiacchieravo con un paio di amiche sull’argomento nucleare.
Trovo che la domanda faccia l’offerta e finchè non cominciamo a ridurre i nostri consumi casalinghi non possiamo arrogarci il diritto di criticare chi prende decisioni. Chi usa troppo l’auto, chi l’energia elettrica, chi i detersivi, chi la plastica; si fanno tanti bei discorsi utopistici ma nessuno rinuncia a nulla perchè “… tanto … se lo faccio solo io …”.
Secondo me il punto è proprio questo, si deve partire dal basso, se fossimo tutti bravi-buoni-belli-generosi-onesti …!?
Personalmente rinuncio a meno di quello che dovrei: ho un portatile vecchio e senza batteria (ma ce l’ho), ho un cellulare regalatomi dall’operatore telefonico (ma ce l’ho), uso molto l’automobile (anche perchè con 2 bambine e il lavoro …), faccio tante lavatrici (vedi le 2 bambine) ma uso poco detersivo e lavo a 30 gradi, uso mezza tavoletta di detersivo per lavastoviglie del Lidl.
Il nucleare è probabilmente necessario per permetterci di mantenere l’attuale livello di consumi.
Detto questo però … chi vuole una centrale nucleare in parte a casa? E non intendo a 2 metri, intendo a 100 chilometri (perchè dicono che ne servano almeno 300 -di chilometri- per stare sufficientemente tranquilli).
P.S.: e VICO invece è un bel nick??? …maleducato!!! … tse … o bella!? … ma guarda un po’!!! … e per te Serena … PARBLEU!!!
E’ Che gia’ da un po’ molti individui riducono I propri consumi, mentre altri individui li aumentano: dal basso va bene, e’ utile e necessario, ma non basta.
Mamma che pizza sto credere, ma davvero lo trovi un bel verbo?
Io ho già detto qual’è la mia proposta: un dibattito serio, argomentato, scientifico. Io non voglio credere, voglio scegliere razionalmente la soluzione più vantaggiosa sotto molteplici aspetti dopo che le varie opzioni sono state accuratamente esaminate.
E poi son stufa di sentirmi dire che i dati probabilmente, forse, può darsi, credo esistano, ma la spectre ce li nasconde.
Maddai, basta!
La rete è piena di informazioni, sia buone sia spazzatura, non dirmi che non riuscirebbero a passare. Ce la fanno in Cina, figurati qui.
Ce l’ha fatta wikileaks figuriamoci uno studio economico-energetico.
Il blog è una cosa, è un obiettivo, l’I-pad no, proprio obiettivo non lo si può chiamare, semmai è uno strumento.
E’ un gingillino fichissimo che ti piaceva un sacco.
Per scrivere un blog basta un Pc fisso o portatile di quarta segata (il mio ha 9 anni ed era il meno costoso), basta anche un internet point qui in città, capisco che al lago tu possa fare più fatica e ci sta avere il pc a casa. Ma non farmi passare l’I-pad come strumento indispensabile di un obiettivo.
Ti piaceva, lo volevi, te lo sei comprato.
Nulla da eccepire, se non fosse che ti diletti a parlare di necessario e superfluo.
Vuoi delle proposte? Hai un pezzetto di terra?
Facci un orto. Quando ero piccola mio nonno ce l’aveva e dalla primavera all’autunno avevamo pomodori, zucchine, melanzane ed insalata per quasi 6 persone. Stava a 15 metri dall’ingresso di casa e costava pochi soldi, un po’ di terra e concime ed un sacco di lavoro. Ma ne valeva la pena.
I genitori della mia ex coinquilina ne hanno uno molto grande vicino a casa (abitano nel canavese), ebbene, per 4 anni abbiamo avuto ogni genere di leccornia vegetale sott’olio, una vera manna!!
Se il pezzetto di terra non ce l’hai, vabbè, lascia ovviamente stare, però credimi che è un peccato.
Dalle tue parti ci sono gruppi che si organizzano per scambiarsi giochi e vestiti per bambini? Se ci sono, li frequenti?
Sai cos’è la moon cup? La usi? (se si, come ti trovi?)
Bello l’accenno al bene comune. Ci sono schiere di politologi che studiano da anni cosa sia esattamente, come sia possibile raggiungere la sua approssimazione ottimale (dato che di norma è la risultante di un insieme di interessi contrapposti, e quando scrivo interessi intendo anche il semplice ed onesto lavoro, non solo quelli loschi), e tu invece ne parli come se fosse la cosa più semplice e lapalissiana al mondo.
Dovresti scrivere a Robert Dahl e diglielo, ma affrettati che ha più di 90 anni, si sa mai che tiri le cuoia.
Mi spiace se ti sembro astiosa, ma te l’ho già detto, non sopporto più l’informazione stile spin doctor, perchè, a mio avviso ovviamente, proprio non è informazione. Poi ho un carattere del cazzo, lo ammetto senza problemi.
A scanso di equivoci: con il termine casalinga non intendo assolutamente offenderti o sminuirti,l’ho usato per indicare il fatto che al momento non svolgi mansioni lavorative che ti richiedano il possesso di un I-Pad.
Che questa chiosa sia utile o meno ci tenevo a farla.
http://it.wikipedia.org/wiki/Spin_doctor
Qui puoi leggere la definizione di spin doctor (non riesco a fare copy paste del testo). Io non mento, mistifico, non rigiro deliberatamente la frittata, non ho dietro di me la Marcegaglia che mi sponsorizza il blog per vendere piu’ pannelli solari, ne’ qualche politico che mi ha promesso una poltrona o una posizione da editorialista in qualche giornale. Io racconto il mio punto di vista, frutto di anni di interessi personali, di antenne all’erta ogni volta che mi capita di incrociare un argomento in relazione all’economia sostenibile, non ho ingerito pillola con tutto lo scibile sulle energy rinnovabili. Il dibattito serio e’ gia’ in campo e se sarebbe necessario un pannello officiale, credible, equidistant Ed obiettivo sull’argomento, non e’ Che nel frattempo rest con le mani in mano e non mi faccio un’idea mia, magari sbagliata, idealistica, ottimista, ma mia, attiva, in evoluzione. Cerci, confront, dubito, ma prendo anche posizione dispetto a quell che, si’, credo. Perche’ dal mio punto di vista credere mi proietta in avanti, mi permette di andare oltre l’oggi. Io non penso che I lavoratori dell’industria del packaging debbano essere presi e piazzati uno ad uno in un altro stabilimento, ma penso Che un rinnovamento del sistema produttivo aprirebbe le porte ad altri posti di lavoro, producendo altro: se la Henkel, per esempio, dovesse smettere di produrre detersivi inquinanti, potrebbe continuare a produrre detersivi a basso impatto, non dovrebbe chiudere le porte. Se l’industria delle rinnovabili potesse svilupparsi, li’ si aprirebbero nuovi impianti, Che necessiterebbero di maggior forza lavoro. Semplicemente ritengo Che far sfollare 200.000 persone per farle ritornare in un territorio evidentemente gia’ contaminato, non sia una scelta obbligatoria, me me non e’ una scelta da mettere sul piatto. Lo sai Che a Chernobil il materiale radioattivo e’ ancora tutto li’, separato dal magma sottostante da una soletta di cemento, Che si spera continui a reggere? Lo sai Che il sarcofago intorno al nocciolo si sta degradando? Solo lo smantellamento delle centrali esistenti porterebbe posti di lavoro: se le hanno costruite in sicurezza, altrettanto potrebbero smantellarle in sicurezza, finche’ non sono degradate. Dopo gli incidenti, imprevedibili per definizione, e’ troppo tardi. Quello che contesto al tuo discorso e’ che aspetto a farti un’idea finche’ non viene fatta, impacchettata per te: questo non puo’ succedere su questo blog, Che nasce come stimolo allo scambio costruttivo – non sono la depositaria della Verita’, per quanto me ne dolga quotidianamente 🙂 io non mi fiderei di una blogger Che non e’ un’esperta tecnica in materia e che mi snocciola cifre. Quell Che spero e’ Che dopo aver letto il mio blog, le persone reagiscano con maggior curiosita’ quando trovano un articolo su un giornale, Che non cambino canale di fronte ad un documentario sull’argomento, con una posizione critica rispetto alle fonti, esigente, ma aperta, sveglia e partecipativa. Tutto qui. Per me, che sono rientrata in Italia dall’estero 3 anni fa, trovando un confronto riguardo a questo argomento assolutamente in ritardo, sia a livello politico Che comune, sarebbe gia’ molto. E penso Che questa maggior comunicazione sull’argomento porterebbe a far percepire l’esigenza di un discorso autorevole, coordinato, decisivo, a riguardo.
Macche’ offendermi, sono le casalinghe Che dovrebbero offendersi, se paragonate a me!! L’i-pad e’ un mezzo Che mi permette di non andare in vacanza dal blog, anche quando sono in vacanza, senza ossessioni, ma col rispetto della scelta di fornire una piattaforma attiva di scambio. Io sto imparando attraverso il blog, mi serve per affinare la tecnica necessaria alla comunicazione 2.0, di fare esperienza, per poter contribuire in modo sempre piu’ efficace al dialogo (altra parola Che mi piace molto!). Io non ho 1000 visite al giorno e se non pubblico x 4 giorni il blog muore, la gente smette di tornarci e lo sforzo, la disciplina Che mi sono imposta fino ad ora sara’ stata vana. Sto crescendo Ed imparando, spree migliorero’, ma non e’ Che fino a Che non saro’ perfetta staro’ e buona nel mio angolino, anche perche’ cosi’ non imparerei una cicca. Mo’ sono due giorni Che rompo le scatole all’albergo perche’ fa troppo caldo ovunque Ed e’ fastidioso (dormo male) Ed uno
Spreco inutile e dannoso. Scusa, ma mi e’ partito il post prima di aver finito. Il giorno in cui mi razioneranno l’elettricita’ il mio blog forse non avra’ piu’ necessita’ di esistere e saro’ Ben contenta di spegnerlo. Fino ad allora io posso solo continare a fare tutte quell cose Che ritengo (o spero) efficaci, tra cui anche tenere vivo il blog.
Io Sere ti ringrazio sinceramente per il tuo blog, perchè mi stimola ad informarmi meglio, a pensare di più.
Ti ringrazio anche per il tuo attivismo in paese, perchè mi ha fatto sentire in colpa per la mia indifferenza passata e mi ha “obbligata” a partecipare un po’ di più.
Tu, al contrario di me, sei molto idealista e al mondo servono tutti: cinici, idealisti, pessimisti, ottimisti, ecologisti, consumisti (?), belli e brutti … altrimenti non ci sarebbero scambi di idee e saremmo ancora nelle caverne a stupirci per il fuoco!!!
L’importante è che il confronto non diventi uno scontro e che le critiche siano costruttive e fatte con rispetto.
Io adoro parlare con chi la pensa diversamente da me, mi incuriosisce e mi fa venire dei sani dubbi.
E ringrazio anche Arthemysia perchè leggere i vostri post (due diverse belle teste) è veramente interessante.
P.S.: su CURRENT (Sky) stanno facendo dei bei servizi sul nucleare … pro e contro senza pareri!!!
Mamma mia che dibattito, arrivo tardi?
bhe! allora intervengo un pò qui e un pò la, e se volete non leggetemi tanto non mi frega niente … voglio solo sfogarmi.
Cavolo Arthemisia come sei agressiva…brava molta energia, spero per Te che riesca a metterla a frutto in maniera positiva.
Spari un pò troppe sentenze senza conoscere le persone, ma capisco che nella foga della discussione qualche commento a sproposito possa scappare. Questo per dire che si la Serena, ha l’orto fuori di casa, e quando non ha qualcosa viene a prenderlo nel mio di orto che Le abito a 500 m. Spesso Le passo i vestiti usati dei miei bambini e Lei mi fa avere quelli usati da Sue amiche per i miei…ecc… Non per difenderla perchè come avrai capito non ne ha assolutamente bisogno, ma solo per mettere i puntini sulle i.
Per molte cose la penso come Serena (Apple a parte che pur essendo un marchio che mi fa impazzire ha dei cadaveri nascosti proprio brutti che mi hanno impedito di comperare l’ I-PAD), e per alcune cose sicuramente mi rivedo in Arthemisia, ma a me povera “tapina” che non sono sicuramente informata e culturalmente elevata come voi chi mi spiega come si può uscire dalla totale schiavitù dal PETROLIO?
Si perchè è questo il vero problema il petrolio e se si capisce come uscirne TATAM automaticamente saltano fuori anche un sacco sacchissimo di soldi. Quelli che ad esempio gli Stati Uniti avrebbero risparmiato evitando la guerra del golfo, e poi la guerra in Iraq, e quelli che speriamo risparmieranno non dichiarando guerra alla Libia, perchè queste guerre assolutamente dispendiose sono cammuffate da guerre liberali per una nuova democrazia estesa anche ai paesi arabi. In realtà sono guerre per difendere il mercato del petrolio e tutto ciò che comporta.
In Messico vengono prodotte, da un illustre casa automobilistica Italiana, delle macchine il cui motore funziona con olio di colza (una gran puzza di patatine fritte!!!!). In Italia questo tipo di combustibile è fuori legge. Perchè? Meglio la puzza di gasolio? In Italia la notte del 150° anniversario dell’unità d’Italia la RAI ha tenuto acceso le luci della sede per tutta la notte. Perchè? Cosi l’Italia sembrava più unita? Forse partendo da queste cose concrete che realmente accadano, che realmente sono inutili… dico forse un passo alla volta, andando avanti si potrebbe arrivare a migliorare le cose a cercare di guarire la nostra Terra. Per adesso siamo fermi, più diretti comunque a passi indietro.
FBZ, non mi è scappato nessun commento a sproposito, e non ho fatto nessun attacco a persone che non conosco.
Serena mi ha chiesto di fare delle proposte ed io rispondo con quello che man mano mi viene in mente.
Proprio perchè non la conosco e non so dove vive, che tipo di casa ha, che tipo di rete sociale vive, le ho fatto quelle domande che contenevano intrinsecamente delle proposte.
Io purtroppo l’orto non ce l’ho più, e comunque non potrei starci dietro causa mancanza di tempo.
Tanto meglio se avete l’orto e tanto meglio se vi scambiate i vestiti dei bimbi.
La moon cup la conoscete? Se si e la usate mi date quelche parere al riguardo (giusto per uno scambio di opinioni tra donne su temi esclusivamente femminili)?
Serena, non ho detto che sei uno spin doctor, ho detto che il tuo stile mi ricorda quello degli spin doctor, è diverso.
Mi ricorda molto i discorsi di Barak Obama, che ogni volta che li sentivo mi ritrovavo davati allo schermo a piangere come una bambina con il cuore gonfio di speranza.
Poi vabbè, quello che è riuscito a fare lo sappiamo tutti no? E questo perchè la realtà contiene quelli che Dahl chiama “i pervicaci limiti”.
Semplicemente non trovo utili i discorsi idealistici se riferiti ad azioni politiche. Mi spiego:tu puoi fare quello che vuoi, decidi per te e la tua famiglia al massimo, e ti prendi la responsabilità solo di loro. Il range è limitato ed il rapporto causa-effetto è forse più prevedibile.
Un politico, i politici, decidono per intere nazioni, dove il calcolo di ciò che tu chiami giustamente “bene comune”è un tantino più complesso. Non dico che non bisogna cambiare, dico che il cambiamento però non è così semplice come nei tuoi discorsi, non fila tutto così liscio, perchè le variabili di cui tenere conto sono di più, e spesso sono anche contrastanti.
Tutto qui.
Io non sono in disaccordo con i tuoi contenuti, sono in disaccordo con il tuo metodo, te l’ho già detto.
Informare non è convincere, governare non è credere, ma sapere!!
Ad ogni modo, io non mi aspetto nessuna idea preconfezionata, mi aspetto che mi si forniscano informazioni vere e coerenti per poter scegliere razionalmente. Le informazioni per forza le devo aspettare da qualcun altro, non ho la minima competenza in materia!!! (e questo vale per mille altri argomenti di interesse politico)
Credere è bello, proiettarsi nel futuro magari anche (anche se per natura cerco il più possibile il presente), ma non puoi proiettarti nel futuro solo in base alle tue credenze, cioè, tu puoi farlo, ma una nazione no.
Perchè magari poi finisce che combini un gran casino a causa della miopia che il credere può comportare.
Esempio di ciò che dico: anni fa dei volontari di ingegneri senza frontiere progettarono ed attuarono la bonifica di una grossa discarica posta accanto ad una favela brasiliana. Trovarono subito i fondi necessari attraverso istituzioni pubbliche (fondi per la pace) e donazioni private. L’idea che dei poveri bambini passassero il tempo a ravanare nella spazzatura convinse molti portafogli a sganciare dindi.
Sai cos’è successo? Che hanno bonificato con successo la discarica.
E sai questo cos’ha portato? Che i bambini pativano ancora di più la fame, perchè questi ragazzi ingegneri pieni di ideali ed amore per il prossimo, si erano dimenticati di fare una seria analisi della situazione e dunque non si erano curati del rapporto causa effetto.
Insomma, non era stato progettato nulla di CONCRETO per sostituire la discarica, che vista dalla prospettiva della popolazione locale era una fonte di sostentamento, nessuna causa era stata analizzata, nessuna impotetica sfiga studiata.
Per cui operazione nata con le migliori intenzioni che finisce per produrre un gran casino, e senza interessi economici intorno, figurati.
Il ribaltone che la ricercatrice di antropologia diede loro alla presentazione del progetto m’è servita come lezione di visione critica ed a 360 gradi delle cose per tutta la vita.
Sarò stata segnata da quella professoressa ( che tralatro mi pare si chiami Serena, Serena Grandi), ma da allora di ogni azione i cui effetti si dispieghino a livello sociale chiedo conto sempre e comunque, e non mi sento nè cinica, nè disfattista, nè immobilista o altro.
Sceglierei le rinnovabili anche se fossero il classico “meno peggio”, ma voglio scegliere sapendo cosa devo e posso aspettarmi dalla mia scelta, tutto qui, e me ne frego se la scelta razionale è meno poetica, sono un segno di terra, preferisco un briciolo di concretezza a tonnellate di poesia.
PS: tu la conosci la RENA (rete per l’eccellenza nazionale)?
Secondo me potrebbe interessarti molto per il blog. Dacci un’occhiata se non l’hai già fatto.
PS2: per un discreto periodo di tempo ho partecipato attivamente ad un forum ed ad un blog di giornalismo. Quando andavo in vacanza (ahimè, ricordi lontanissimi ormai) controllavo che nell’albergo, o nei dintorni, fosse disponibile un internet point.
Mi sbattevo un po’, ma funzionava. Come portarmi il portatile, o avere un cellulare che permette la navigazione in internet (ormai un qualsiasi cellulare, ma stateci attenti, stanno devastando l’Africa per produrli).
Sull’I-Pad non riesci proprio a convincermi.
Urka, wonderful, sei troppo San Felice più felice!
🙂
Grazie!!! Un lettore in più, spero tornerai e contribuirai! 🙂